martedì 16 luglio 2013
Andrea, il corriere ecologico sfida la crisi con sella e pedali
Il fatto quotidiano 15 luglio 2013
ANDREA SACCON, 40 anni, di Parma,
sfida la crisi su due ruote. Fino al
2012 lavora come impiegato al controllo
di gestione di un’azienda che
inizia a fare licenziamenti a tappeto. I
reparti si svuotano, le condizioni peggiorano
e lui, per paura di essere l’ennesima
vittima, molla il posto e se ne
inventa uno nuovo: il corriere ecologico,
ovvero in bicicletta. Da febbraio
pedala sulla “sajetta” (fulmine,
in dialetto parmigiano), una cargo bike
che trasporta fino a 60 chili di roba.
Ottanta chilometri al giorno, su e
giù per la città, 75 consegne alla settimana
e una ventina di clienti, di cui
15 fissi. “Lavoro soprattutto con fioristi,
negozi di ortofrutta, gastronomie
e pasticcerie” racconta Andrea.
Poi carica risme di carta dalle cartolerie
agli uffici di notai o commercialisti.
E fa una serie di commissioni
per alcune ditte, che anziché delegare
un dipendente chiamano lui. “In
generale –specifica l’eco-fattorino –
l’accordo è preso direttamente coi
clienti”. Munito di licenza postale, recapita
perfino raccomandate e pacchi
nei condomini.
“La sajetta” si fa pubblicità tramite il
passaparola o la pagina Facebook (su
cui sono segnati numero di cellulare e
indirizzo mail). “Mi apprezzano perché
non inquino e arrivo puntuale”
ammette Andrea. Con la bici infatti si
evitano i blocchi del traffico, i divieti
d’accesso e la strada è sempre libera.
Il suo corriere ecologico è attivo dal
lunedì al venerdì, dalle nove alle 18
senza sosta. Il costo è di quattro euro
e 50 centesimi alla consegna (di 2,80
per la posta). Esiste anche l’abbonamento
di 10 consegne per 40 euro.
Conti alla mano, al mese Andrea, che
ha due figli, guadagna circa 900 euro.
“Insieme all’assegno di mobilità per i
prossimi due anni, riesco a tirare
avanti. Questa è una fase sperimentale,
l’obiettivo per il futuro è raggiungere
30 consegne al giorno”. E, in
questo modo, aumentare i profitti. In
cantiere, però, c’è un’i m p re s a :
“Quando i clienti saranno troppi per
me, ho in mente una rete di aiutanti
su due ruote”. Intanto, in questi pochi
mesi, ha già ricevuto una trentina di
richieste di collaborazione.
Chiara Daina
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