venerdì 14 giugno 2013
la protesta ad Istanbul con il pianista tra Imagine e Bella Ciao
La leggenda del pianista
sulla piazza di Istanbul
L’ITALO-TEDESCO DAVIDE MARTELLO COL SUO PIANOFORTE
TRA LA FOLLA E LE NOTE DI “I M AG I N E ”E“BELLA CIAO” di Roberta Zunini
Istanbul
Dopo le prime note
di Imagine, la signora
Guler, madre di
Ezgi, una bellissima
studentessa appena laureata
in Pedagogia all’Univesità di
Istanbul, inizia a piangere in silenzio.
Le lacrime bagnano la
mascherina bianca ancora sulla
bocca. Poi, quando Davide
Martello suona l’ultima strofa
della canzone pacifista più famosa
del mondo, tre poliziotti
rimasti incantati dall’appari -
zione del musicista italo-tedesco
nel bel mezzo di piazza Taksim
sotto assedio, mettono a
terra i fucili caricati con pallottole
di gomma. “Davide Martello
rimarrà per sempre nei
miei ricordi come il vero eroe
della nostra protesta”, dice con
gli occhi lucidi Ayge, una trentacinquenne
con un master in
economia, mentre il marito Damon,
un afroamericano che insegna
inglese in un liceo privato,
annuisce con un gran sorriso:
“Quest’uomo, assieme alla
mamma di mia moglie e a tutte
le altre madri che sono venute a
sostenere i loro figli invece di
supplicarli di lasciare Gezi e
tornare a casa, come aveva consigliato
loro Erdogan, ci hanno
salvati. Davide e queste signore
sono i nostri eroi ma quel che ha
fatto questo giovane uomo è incredibile
sotto tutti gli aspetti”.
Quel che ha fatto il pianista italo-
tedesco, un ragazzone nato a
Costanza da genitori originari
di Caltanissetta, è stato caricare
il pesante pianoforte a coda sul
suo furgone e guidare no stop
dalla Germania alla Turchia per
portare solidarietà con la sua
musica ai manifestanti di Occupygezi.
Sembra la trama di un
film fantasy o una canzone ironica
e malinconica di Paolo
Conte. E infatti quando Davide era comparso con il suo pianoforte
l’altra notte sembrava un
miraggio. Qualcuno si domandava
se oltre ai gas lacrimogeni
e agli spray al peperoncino, la
polizia non avesse usato anche
qualche sostanza “stupefacen -
te” o un gas sconosciuto in grado
di scatenare un’allucinazio -
ne collettiva.
Altri invece si domandavano se
quindici notti insonni passate
in tenda e sotto la pioggia, sommate
al terrore che la polizia ripetesse
ciò che aveva fatto due
sere prima nell’attigua piazza
Taksim, non gli avessero dato al
cervello. “Davide e il suo pianoforte
sembravano irreali, era
come se un alieno fosse sceso in
mezzo a noi per portare un po’
di pace in questo mondo ingiusto
e ci è riuscito. Eravamo tutti
terrorizzati, compresa mia
mamma che era venuta con
tante altre a sostenerci, ma
quando ha iniziato a suonare ci
ha calmati e dopo qualche minuto
ci sentivamo sollevati”, ricorda
Bulent, uno studente del
liceo linguistico che presta servizio
volontario nella libreria
allestita a Gezi dai manifestanti.
Perché Davide Martello ha suonato
tutta la notte, compresa
una versione swingata di Bella
Ciao , la colonna sonora di questi
quindici giorni che hanno
mostrato il lato oscuro della
Turchia di Erdogan. “Dopo
aver visto le immagini di queste
persone pacifiche, di questi ragazzi
che lottano per la libertà e
per la natura, attaccate così brutalmente,
ho sentito il bisogno
di stargli vicino come so fare.
Con la musica”. Il fatto quotidiano 15 giugno 2013 OCCUPYGEZI
Un manifestante:
“È stato come se
un alieno fosse sceso
in mezzo a noi,
eravamo terrorizzati
La musica ci ha calmati”
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