lunedì 13 maggio 2013

verdi europei Reinhard Bütikofer non solo di lotta le utopie oggi sono al governo

Verdi, ma non solo di lotta
“Le utopie oggi sono al governo” PARLA REINHARD BÜTIKOFER PORTAVOCE
D E L L’EUROPEAN GREEN PARTY: “IN ITALIA GLI
AMBIENTALISTI SI SONO DISPERSI NEI PARTITI,
OGGI DEVONO RITROVARE UNA CASA UNICA”
di Martina Castigliani
Dai movimenti studenteschi degli anni Settanta
fino al parlamento. In Europa esistono
realtà dove i Verdi non vivono relegati
all’opposizione, ma partecipano attivamente al
governo con politiche ecologiste e risultati.
Reinhard Bütikofer, prima di essere membro
del parlamento europeo e portavoce dell’Eu -
ropean Green Party, è stato leader dei Verdi in
Germania. Ora racconta di una storia di alti e
bassi e di un futuro in cui i temi ecologisti dovranno
per volere o per forza entrare nelle
agende dei governi nazionali.
Qual è lo stato di salute dei Verdi in Europa in
questo momento?
Nella vita politica come in quella reale, non va
sempre tutto bene e ci sono periodi più o meno
buoni. Così alcuni partiti europei stanno ottenendo
risultati, altri invece faticano un po’ di
più. La domanda da farsi non è tanto “perché?”,
ma “come facciamo a uscire
da una tale situazione?”. Siamo
una famiglia a livello europeo
e attualmente i problemi
sono uguali per tutti,
dalla crisi economica fino alla
disoccupazione giovanile.
Il punto da capire è che viviamo
nella stessa Europa.
Soluzioni che spesso ignorano
le politiche per l’ambien -
te?
Non ci voleva la crisi economica per vedere che
ci sono governi che considerano l’ecologia una
questione accessoria. Questo non aiuta né gli
stati né le loro economie. È un dato di fatto che
le potenze economiche per mantenere il loro
successo debbano basarsi su innovazione e sostenibilità.
Come sono cambiate le battaglie ambientaliste
nel corso degli anni?
Non c’è dubbio che abbiano subito un’evolu -
zione. Io mi sento di dire che i Verdi europei
sono riusciti in 20\30 anni a influire sull’opi -
nione pubblica di numerosi paesi. Prima le tematiche
verdi erano considerate minori o addirittura
irrilevanti. Lentamente molti attori
europei e politici stanno cominciando a capirne
l’importanza.
Una sensibilità verde che però continua a essere
isolata nel nord Europa?
Bisogna stare attenti a non generalizzare. Nelle
ultime elezioni europee, il partito dei Verdi in
Grecia ha eletto un rappresentante a Bruxelles.
Piano piano abbiamo successi anche a sud.
Non posso negare però che in Germania, Francia
e paesi Scandinavi ci siano per ora più risultati.
Qual è il segreto?
In Germania abbiamo saputo fare buon uso di
alcune caratteristiche dello stato tedesco. A livello
locale, nei singoli lander, siamo riusciti a
entrare nelle amministrazioni e quindi dimostrare
che sappiamo stare al governo e non solo
all’opposizione. E’ stato un passaggio molto
importante perché abbiamo potuto dimostrare
che non solo abbiamo una buona teoria e dei
principi, ma anche che sappiamo metterli in
pratica.
Essere ecologisti e governare tra i compromessi,
come è stato possibile?
Ad esempio siamo riusciti a far partire alcune
politiche che promuovono l’uso delle energie
rinnovabili sul territorio e abbiamo visto come
queste possono creare posti di lavoro. E’ stato
un grande successo e soprattutto ha dato credibilità
a noi come partito agli occhi dei cittadini.
Perché in Italia secondo lei non siamo ancora
riusciti a fare lo stesso?
Esiste il partito dei Verdi in Italia e lo conosco
bene. Parlo spesso con Angelo
Bonelli, il presidente.
Purtroppo non hanno rappresentanti
in parlamento,
ma so che stanno lavorando
duro per le prossime elezioni
europee. Vi osservo molto
dall’estero e secondo me i
Verdi nel vostro Paese sono
deboli a causa delle troppe
divisioni interne.
Cosa consiglia?
Credo che se i Verdi non si disperdessero tra
Sel, Pd o altre forze politiche, il partito potrebbe
tornare ad avere una grande influenza. Di
sicuro i Verdi europei sono pronti a dare tutto
il sostegno necessario perché questo avvenga.
Il futuro è un’Europa verde? E’ ottimista?
Io sono fortemente convinto che l’Europa abbia
bisogno di idee verdi per uscire dalla crisi.
Noi lo chiamiamo un “Green New Deal”. Se le
istituzioni saranno pronte ad ascoltare il nostro
appello e a implementare politiche mirate
alla salvaguardia del nostro pianeta, non posso
che essere ottimista. Il nostro motto è sostenibilità,
non austerità.

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