martedì 16 aprile 2013

San Felice, a breve dovrebbero tornare le ruspe Scheletri ancora in piedi, un intoppo burocratico Demolizioni: cambia la fonte di finanziamento

San Felice scheletri ancora in piedi a breve dovrebbero tornare le ruspe

San Felice, a breve dovrebbero tornare le ruspe Scheletri ancora in piedi, un intoppo burocratico Demolizioni: cambia la fonte di finanziamento NESSUNO stop per le demolizioni degli scheletri di Quarto Caldo. Il pagamento del primo stato d’avanzamen - to dei lavori avverrà a breve, dopodiché la ditta riprenderà l’abbattimento delle due strutture. Già, perché quelle ancora in piedi dopo le demolizioni del 2000, anche se suddivise in più villini, sono ancora due, quelle che all’interno degli atti ufficiali sono state denominate per convenzione C e D. Di scheletri sparsi per il pr omon tori o, sem pre nell’area tutelata di Quarto Caldo, ce ne sono anche altri, ma non sono quelli «famosi» che furono edificati dalla società «Maiora III» e che furono poi acquistati dalla «Acantos». Dopo un inizio di demolizione in pompa magna, da qualche mese gli abbattimenti si erano bruscamente interrotti. La notizia ha fatto presto il giro e subito sulla questione sono intervenuti rappresentanti di associazioni locali, nazionali e di enti, come ad esempio l’assessore Capponi del Comune di San Felice Circeo ed il direttore del Parco nazionale del Circeo Giuliano Tallone. Nessuno stop ai lavori – ci spiega l’assesso - re ai Lavori pubblici Corrado Capponi – ma semplicemente un rallentamento dovuto ad alcuni fattori burocratici. Nei giorni scorsi, in molti avevano parlato di uno «scaricabarile» tra Comune e Parco, ma Capponi stesso mette in chiaro le cose. Non sono mai mancati i finanziamenti da parte dell’Ente Parco nazionale del Circeo, ma è cambiata la «fonte di finanziamento» delle demolizioni. In sostanza: il Comune, secondo il progetto originario, avrebbe dovuto investire decine di migliaia d’euro per le demolizioni, mentre alla fine il Parco, grazie ad un fondo del Ministero, ha deciso di accollarsi tutte le spese. Il primo stato d’ava nzamento lavori, a quanto pare, non è un atto «fantasma» e a breve dovrebbe ricevere tutti i pareri necessari per liquidare la somma relativa alla spesa sostenuta per la parte delle demolizioni già portata a termine. In seguito a ciò, riprenderanno gli abbattimenti secondo quanto previsto. Federico Domenichelli Latina Oggi 16 aprile 2013

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