lunedì 18 marzo 2013

Rifiuti, Roma disobbedisce all'Europa Alemanno: "Pieni poteri al Commissario"

L'emergenza

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alemanno clini
Nonostante la Commissione europea abbia rinviato in nostro Paese alla Corte di giustizia europea per la “situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione” e nonostante la Commissione petizioni del Parlamento europeo abbia bocciato il ruolo e l’autorità del Commissario straordinario Alemanno va decisamente controcorrente e dice: "E' opportuno che operi, alemeno fino al nuovo piano della Regione" Di E. FORMISANI
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Ancora una volta l'Italia, Capitale in testa, sembra andare controcorrente sulla delicata questione dei rifiuti.
Nonostante la Commissione europea, lo scorso venerdì, abbia rinviato in nostro Paese alla Corte di giustizia europea a causa della “situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione Lazio” e nonostante la Commissione petizioni del Parlamento europeo abbia bocciato, a gennaio, il ruolo e l’autorità del Commissario straordinario "del tutto inadatto ai reali problemi che affronta la popolazione, visti i livelli spaventosi della cattiva amministrazione di lungo corso”, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha deciso di andare controcorrente.
ALEMANNO: "PIENI POTERI AL COMMISSARIO" - "Bisogna fare il commissariamento degli impianti: io sono da sempre favorevole ai pieni poteri per il commissario", ha spiegato il sindaco questa mattina, a margine di una conferenza in Campidoglio. Secondo Alemanno in questo momento, "si tratta di sbloccare una serie di procedure su cui finora non ci sono state risposte ne' della Provincia ne' della Regione". Poi precisa addirittura i tempi: "E' opportuno che il commissario operi almeno fino a quando la Regione non sarà in grado di riprendere il proprio potere con un Piano rifiuti perfettamente coordinato", ha spiegato.
LA CAPITALE NON E' IN LINEA CON GLI STANDARD EUROPEI - Tra le considerazione del Commissario europeo Potocnik sulla bocciatura europea c'è anche il fatto che sia a rischio la chiusura della discarica di Malagrotta. Ma non solo. E subito il ministro dell'ambiente Clini corre ai ripari scrivendogli una lettera, rassicurandolo sull'impegno dell'Italia ''anche grazie alla collaborazione con la nuova amministrazione della Regione e con il Comune di Roma, a completare il programma per allineare la Capitale d'Italia agli standard previsti dalle direttive europee e dalle leggi nazionali entro i tempi previsti e comunque prima che la Corte assuma la sua decisione''. In quella occasione il ministro era ritornato a parlare della "incredibile situazione degli impianti regionali di Tmb (trattamento meccanico biologico) e per la produzione di combustibile derivato dai rifiuti che, nonostante le disposizioni del decreto e l'intervento del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, continuano a essere utilizzati meno del 50% della loro capacita'''.
CHI HA RAGIONE SULLA DIFFERENZIATA? - Ancora, sulla raccolta differenziata Clini ribadisce come sia ancora "a livelli insoddisfacenti". Ma anche su questa questione il sindaco sembra discostarsi dai dossier Europei e dalle relazioni del ministro dell'ambiente. "Noi stiamo facendo la nostra parte con la differenziata che è passata dal 17% al 30% alla fine dello scorso anno e arriveremo al 40% tra qualche mese'', assicura Alemanno
AUMENTA LA TARIFFA RIFIUTI - Quello che è certo, per ora, è la stangata da 5 miliardi di euro, che deriva dall'aumento di Imu, dell'Iva e dalla nuova tariffa rifiuti, la Tares. L'aumento riguarderà i contribuenti a partire dalla seconda metà dell'anno. A fare i conti è il Sole 24 Ore che nell'edizione di oggi calcola gli aumenti già previsti dalla legge di stabilità e dalla manovra "salva-Italia". ''Un pacchetto di misure - si legge - che nel complesso vale fino a 5 miliardi nel 2013". La Tares costerà a cittadini e aziende un miliardo in più rispetto alle vecchie Tarsu e Tia.
LA CLASS ACTION CONTRO L'AMA - Ma per i cittadini arriva una buona notizia. E' stata fissata al 13 giugno l'udienza al Tribunale sulla class action contro Ama. "Dopo un lungo contenzioso, la Corte Costituzionale prima e la Corte di Cassazione poi, con varie sentenze, hanno affermato la natura tributaria della Tia, per cui non deve essere applicata l'Iva", lo fa sapere l'associazione dei consumatori Codici che ha promosso la class action contro Ama, con la quale chiederà che vengano restituite ai cittadini "le somme indebitamente percepite e maggiorate degli interessi".
Eleonora Formisani

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