sabato 30 marzo 2013

Latina, Sperlonga, Circeo, Sabaudia l'erosione cancella gli arenili

 

PROVE GENERALI PER IL TURISMO ESTIVO

Pasqua, poco sole e niente spiagge
nel Lazio l'erosione cancella gli arenili

Da Sperlonga a Ostia, litorale devastato da vento e mareggiate, inquinamento e abusi a Sabaudia. E Ventotene ripara i danni della tempesta di metà marzo


La spiaggia sparita nei pressi della Grotta di Tiberio a Sperlonga La spiaggia sparita nei pressi della Grotta di Tiberio a Sperlonga
LATINA - Le previsioni parlano chiaro: sarà un week end pasquale poco primaverile, ma forse non del tutto senza sole. Temperature ancora basse per la media stagionale, eppure qualche schiarita è prevista per il 31 marzo e il primo aprile, anche se non è detto il lunedì dell'Angelo sarà davvero una bella giornata. Se per scampagnate e passeggiate al mare occorrerà attendere e guardare il cielo, altri fenomeni renderanno il litorale pontino tutt'altro che invitante per questa prova generale della stagione turistica: erosione, sporcizia, incuria, abusivismo. E il problema delle spiagge mangiate dal mare riguarda anche Torvajanica e Ostia. E a Ventotene si riparano i danni causati dalla tempesta di metà marzo.
ALLARME SPERLONGA - Si moltiplicano, in questi giorni, le denunce sul pessimo stato di manutenzione delle spiagge, che in alcuni casi stanno scomparendo. L'ultima emergenza viene segnalata a Sperlonga, località dall'invidiabile posizione geografica che testimonia quanto capaci fossero gli antichi romani nello scegliere le proprie dimore. La spiaggia della grotta dell'imperatore Tiberio è ormai quasi sommersa: le onde si infrangono sulle mura romane, l'acqua sta distruggendo quasi tutto ciò che ha trovato di fronte, comprese le passerelle in legno per scendere a mare.
L'erosione dell'arenile sulla costa di SabaudiaL'erosione dell'arenile sulla costa di Sabaudia
STAGIONE A RISCHIO - «Il fenomeno non riguarda soltanto quest’area – spiega Carlo Ricco, consigliere di Sperlonga Turismo – ma anche Fontana, Lago Lungo e Bazzano. Puntualmente ogni anno ci troviamo a discutere dello stesso problema, al quale cercheremo di porre rimedio anche in questo 2013 per evitare danni economici in un periodo di per sé non proprio felice. Tempo fa si era parlato di barriere soffuse, ma poi più nulla. Dialogheremo con tutti gli enti preposti per una soluzione, con la speranza di essere ascoltati con lungimiranza e non esser più costretti soltanto a fare interventi tampone». SABAUDIA: SABBIA SPARITA - Salendo più a nord, la situazione di Sabaudia non è più felice. Come segnala il circolo di Legambiente «la spiaggia di Sabaudia e del Parco nazionale del Circeo vive da anni una profonda crisi ambientale: carico antropico eccessivo e malamente amministrato, abusivismo edilizio, erosione e sporcizia stanno riducendo uno degli ambienti naturalistici più importanti del Parco nazionale, meta di migliaia di turisti ogni anno, in un immondezzaio che desta viva preoccupazione».

Rifiuti sulla duna di Sabaudia Rifiuti sulla duna di Sabaudia
IMMONDIZIA SULL'ARENILE - «Per rendersene conto - aggiungono gli ambientalisti - è sufficiente fare una passeggiata sull'arenile dove si trovano copertoni, televisori, migliaia di bottiglie di plastica e vetro e copertoni, oltre a capanni in legno che continuiamo a segnalare e che restano stabili al loro posto. Uno sfregio al nostro territorio che merita di essere denunciato pubblicamente. Altrettanto urgente e forse anche più grave è quanto sta accadendo al sistema dunale, che non il suo crollo mette a rischio la relativa vegetazione, con effetti anche sul retroduna del Parco nazionale». SAN FELICE E GLI ABUSI EDILIZI - Non va meglio sul piano degli illeciti che si consumano, costantemente, sotto gli occhi dei cittadini e delle istituzioni. Basta guardare alle ultime vicende che hanno come protagonista la spiaggia di San Felice Circeo. Quasi tutti gli operatori balneari ( insieme ad alcuni esponenti del comune, 27 persone in tutto) sono finiti sotto inchiesta per reati di abuso d'ufficio, occupazione abusiva a violazione del vincolo paesaggistico. Il motivo è molto semplice: grazie ad un modifica del piano arenili ritenuta illegittima dagli inquirenti, agli operatori è consentito tenere installati gli stabilimenti con le relative strutture ( scivoli, pedane, tettoie etc…) quando in realtà dovrebbero rimanere montati solo per l'estate. Per gli operatori, tra cui un ex sindaco, il vantaggio economico di non dover chiedere nuovi nulla osta e di non dover smontare le strutture ogni fine estate.

La mareggiata di inizio marzo a Ventotene La mareggiata di inizio marzo a Ventotene
PROBLEMI ISOLANI - E di abusivismo, in qualche modo, si parla anche presso le isole dell'arcipelago, dove il dissesto idrogeologico divora il terreno, lo spazio scarseggia ed è cronica, invece, la fame di posti barca. Si sono da poco chiuse le indagini a carico di due pontilisti e dell'ex comandante del porto di Ventotene che avrebbe accordato concessioni in deroga per l'ormeggio di imbarcazioni oltre i tredici metri contravvenendo ai regolamenti in vigore. Mentre arriva un'altra estate dagli esiti incerti secondo gli imprenditori locali. L'isola di Giulia ancora una volta lamenta croniche situazioni di disagio.
Si lavora per riparare in fretta i danni dell'ultima ondata di scirocco e della tempesta che a inizio marzo aveva provocato notevoli danni agli approdi con relativi aggravi di spese per il comune. E la caduta in mare del container dei rifiuti sul porto - sradicato da una tempesta - è costata all'amministrazione diverse migliaia di euro per il recupero. Non è la prima volta che accade: i ventotenesi chiedono di spostare altrove la «pattumiera» che ancora oggi staziona nel porto principale. Pessimo biglietto da visita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

 http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_marzo_29/pasqua-senza-spiagge-erosione-212397941306.shtml

Latina allarme erosione il mare minaccia strada e case

«Il mare minaccia strada e case» I PRIMI a pagare per i danni dell’erosione sono operatori commerciali e residenti del lido. «Le mareggiate continuano a flagellare la nostra costa causando danni all’ambiente, alle strutture pubbliche e stanno per aggredire le case poste lungo la nostra spiaggia - commenta Andrea, uno degli operatori coinvolti - Trascurando il danno economico per gli operatori del settore, che è comunque rilevante e che sicuramente avrà un impatto notevole sull’occupazione e sull’indotto, restiamo in fervida attesa dell’intervento straordinario che i nostri tecnici regionali hanno assicurato per mettere un freno a questo danno, causato dai lavori fatti tre anni fa in somma urgenza. Pare abbiano sbagliato a fare la gara di appalto, ma come può accadere una cosa del genere per lavori che devono essere eseguiti con urgenza, per evitare che pure la strada venga portata via dalla mareggiata? Ci auguriamo che mantengano la parola, e che realmente intervengano, perché al mare interessa poco degli errori burocratici. La popolazione della zona inizia ad essere preoccupata, e si sente abbandonata e presa in giro» http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=ffe9d9c3c351b29cf8385dd3e6ccb296 CORSA CONTRO IL TEMPO Da rifare l’appalto per il ripascimento della costa. Fine lavori entro giugno o stagione a rischi Per contenere il ritardo i tecnici a n t i c i p e ra n n o le operazioni di classificazione della sabbia Nel complesso un intervento da 500mila euro L’assessore all’ambiente Fabrizio Cirilli: «Questo ritardo non dipende da noi, ma stiamo pressando L’Ardis ci garantisce: procedura chiusa il 16 aprile» ERA stato uno dei primi impegni assunti dall’as sess ore all’am biente Fabrizio Cirilli a pochi giorni dal suo insedi amento e pure uno dei primi progetti avviati, eppure il piano di ripasc imento della spiaggia tra Capoportiere e Foce Verde è ancora un miraggio. Perché Comune e Regione avevano predisposto una tabella di marcia che non ammetteva ritardi nelle procedure di affidamento dei lavori. E invece un errore nella redazione del bando di gara ha costretto i tecnici a ripetere l’appalto, con il rischio di compromettere la stagione balneare di molti operatori visto che l’erosione in certi punti ha raggiunto livelli mai visti e danneggiato le strutture. «Questo ritardo non dipende da noi, ma stiamo tampinando gli uffici dell’Ar - dis per accellerare i tempi» garantisce Cirilli. Il progetto lo ha messo il Comune, i 500mila euro necessari li ha stanziati la Regione Lazio attraverso l’A rd is appunto (agenzia regionale difesa del suolo, ndr). I lavori veri e propri dovevano essere già iniziati, dopo il periodo delle mareggiate per non compromettere l’int er ven to sulla costa. Ma una volta terminata la gara d’appalto, gli uffici dell’Ardis hanno rilevato un errore nella procedura e annullato l’esito dell’appal - to. «Per quanto ci riguarda avevamo fornito un progetto preliminare già un anno fa - ripercorre le tappe il vicesindaco Fabrizio Cirilli - e siamo riusciti a rientrare nel programma dopo essere stati tagliati fuori dai fondi regionali. Per assurdo ci eravamo trovati nella situazione opposta a quella di oggi: eravamo pronti con il ripascimento in largo anticipo, ma non potevamo iniziare prima dell’inver no . Ora gli uffici dell’Ardis ci comunicano che i lavori saCon gli anni il mare è avanzato sempre di più fino a devastare lo scorso inverno lo stabilimento della Polizia di Stato e danneggiare il lido «Nausicaa» nei pressi di via Egadi DANNI INGENTI ALLE STRUTTURE L’assessore all’ambiente Fabrizio Cirilli: «Questo ritardo non dipende da noi, ma stiamo pressando L’Ardis ci garantisce: procedura chiusa il 16 aprile» ranno affidati il 16 aprile, appena in tempo per completare l’opera del ripascimento per gli inizi di giugno, alle porte della stagione balneare». Insomma, una vera e propria corsa contro il tempo per non compromettere un indotto già condizionato da troppi problemi. «In compenso siamo riusciti a guadagnare tempo - sottolinea Cirilli - anticipando l’atti - vità di caratterizzazione della sabbia, ossia di classificazione del materiale». In realtà il progetto studiato dal Comune non è altro che il completamento dell’a t tiv i t à iniziata nel 2005 con la ricostruzione della spiaggia di Foce Verde. Perché il grosso dell’erosione di oggi si verifica nel punto critico di quel progetto, lì dove si abbattono le onde dopo la serie di pennelli, quelle scogliere perpendicolari rispetto al bagnasciuga che attenuano l’azione del mare. Il progetto originario prevedeva pure che venisse raccolta la sabbia nei punti di accumulo per essere riportata nel punto critico, ma Regione e Comune non riuscirono, o forse non vollero, mettersi d’accordo sui termini di quella manutenzione ordinaria. Il ripascimento prevede quindi di riprendere quel piano di manutenzione, iniziando con un serio intervento di ricostruzione della spiaggia all’altez - za dello stabilimento della Polizia di Stato, letteralmente devastato dall’avanzare del mare. Andrea Ranaldi http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=4968e3d39989208abad9f112613759cb

Nessun commento:

Posta un commento