domenica 10 marzo 2013

Berlusconi barelizzato, martire croficisso innocente

 OCCHIO BERLUSCONI
TI HANNO BECCATO


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La visita fiscale ordinata dalla Corte d’appello di Milano (diritti Mediaset) incastra l’ex
premier: può partecipare alle udienze. Per ritardare le sentenze si era fatto ricoverare al San
Raffaele accusando una grave congiuntivite. E domani gli tocca di nuovo il processo Ruby
 Furibonda reazione
dei berlusconiani: “Medici
nazisti” (Fabrizio Cicchitto)
“Crocifisso un innocente”
(Michaela Biancofiore). Il Pdl
prepara la manifestazione
del 23 marzo a Roma e altre
azioni clamorose anti-pm
 TRISTI GARE
DI BURLESQUE
di Antonio Padellaro

Mentre le agenzie di rating declassano
l’Italia pronosticando scenari di “profonda”
recessione, conseguenza del risultato “inconcludente”
delle elezioni, la politica dà come
sempre il suo fattivo contributo al bene del
Paese e si porta avanti con il lavoro. Bersani,
l’unico leader politico al mondo che è arrivato
primo alle elezioni riuscendo a perderle (dopo
un altro voto sfortunato parlò, con ardita litote,
di non vittoria) vuole a tutti i costi farsi un giro
da premier, ambizione legittima se non fosse
che non ha la maggioranza al Senato e neppure,
così si dice, il convinto sostegno di Napolitano.
Egli avrebbe perciò escogitato un astuto stratagemma
per aggirare il Colle e con ingegnosi
artifici insediarsi a Palazzo Chigi alla guida di
un governo a prevalenza Pd, ma zoppo e sfiduciato.
Per farne cosa, mistero. Intanto, plotoni
di esimi giuristi, supportati nei grandi
giornali dalle truppe speciali del dialogo, architettano
un governo del Presidente in versione
automatica poiché il Presidente a capo
del governo del Presidente dovrebbe essere il
Presidente medesimo. Semplice e geniale. Ma
l’arma segreta per dare finalmente un governo
all’Italia sta per essere perfezionata in una sorta
di gabinetto del dottor Caligaris dove un’équipe
di scienziati cerca di mettere a punto il Premier
Grillesco. Progettato per ottenere il prezioso
gradimento di Beppe Grillo, questo portento
riunisce il meglio della società civile e del
primato professorale da Rodotà a Settis, a Zagrebelsky.
Una soluzione di eccellenza che unisce
competenza e onestà. Purtroppo il caro leader
a 5Stelle persiste in un atteggiamento sarcastico
(coerente, del resto, con la sua conclamata
vena comica), cosicché circondato da
alcuni simpatici picchiatelli si diverte un mondo
a respingere al mittente i prototipi con pretestuose
motivazioni. A questo punto uno potrebbe
chiedersi che fine abbia fatto Berlusconi,
che resta pur sempre il potente capo della destra
italiana. Ebbene, inseguito dalla implacabile
pm Boccassini, egli ha trovato rifugio in un
ospedale amico dove, tuttavia, il suo tentativo
di darsi malato è stato smascherato da una impietosa
visita fiscale. Una scena spassosa quella
del miliardario simulatore che bene s’inserisce
in un contesto burlesque, con la politica che si
diverte a perdere tempo mentre tutto crolla.
Certo, c’è sempre l’esempio del Belgio che senza
governo è sopravvissuto benone per 500
giorni e più. In attesa delle prossime elezioni e
del prossimo avanspettacolo.

L'allergia all'ossigeno
 di Marco Travaglio
Ma allora ditelo che ce l’avete con lui. Sta’ a
vedere che un pover’ometto a 76 anni

suonati non può nemmeno ricoverarsi in clinica
dopo essersi visitato e diagnosticato una
congiuntivite incurabile, senza essere disturbato
dal solito camice rosso inviato dalla solita
toga rossa. Per forza che poi il medico, comunista
o forse grillino, l’ha trovato in ottima salute:
non essendo un suo dipendente, ha una
visione distorta – sovietica o populista – della
medicina. Avrebbe dovuto fare come i colleghi
del San Raffaele che lo visitano approfonditamente
domandandogli “Presidente, come si
sente? Dica 33”, poi scrivono sul referto “Il Presidente
è morente: ha detto 32, tanto il falso in
bilancio è depenalizzato”. Invece ha preteso addirittura
di guardarlo negli occhi, o in quel che
ne resta dopo l’ennesimo cedimento strutturale
di tiranti e botulini. Cose che accadono quando
il Cainano viene giudicato da qualcuno che si
permette di non essere stipendiato da lui. Bei
tempi quando lo processavano giudici retribuiti
da Previti e lo trovavano sempre innocente, lo
ispezionavano finanzieri mazzettati da Sciascia
e gli trovavano sempre i bilanci in ordine, lo
intervistavano giornalisti suoi dipendenti e lo
scambiavano per uno statista, lo intrattenevano
ragazze foraggiate dal ragionier Spinelli e magnificavano
la sua possente virilità, lo controllavano
oppositori pagati da lui e gli votavano a
favore, lo confessavano preti finanziati da lui e
lo volevano santo subito. Ieri non c’è stato il
tempo per il solito bonifico o regalino, e subito
il medico boccassino gli ha dato del malato immaginario.
Era già accaduto al ministro De Lorenzo,
apparso emaciato e agonizzante al Tg1
nel suo letto di dolore, la barba lunga, il corpicino
esangue appeso a cannule, flebo e pappagalli,
amorevolmente assistito da Bruno Vespa
pochi giorni prima della resurrezione al ristorante
“I due ladroni”. E anche a Sgarbi, condannato
per truffa allo Stato perché esibiva falsi
certificati sulla sua inabilità al lavoro a causa di
patologie rarissime: “cimurro” (specialità dei
cani), “attacchi di starnuti” e “allergia al matrimonio”
(solo in orario d’ufficio). Ma quelli
almeno erano lampi di genio, degni di Molière
o di Woody Allen (“la peste bubbonica... l’allergia
all’ossigeno...”). B. invece pretendeva di
rinviare sine die processi e soprattutto sentenze
con una scusa – la congiuntivite – che non
avrebbe retto neppure alle vecchie visite di leva,
quando i giovani renitenti ingoiavano un sigaro
per procurarsi il febbrone da cavallo. Infatti
non ha funzionato. E dire che la libera stampa si
era bevuta i referti dei medici di corte e lo descriveva
come la cieca di Sorrento, un malato
terminale di “uveite” inchiodato al letto di dolore,
brancolante a tentoni in una stanza buia,
unico conforto al capezzale la fidanzatina Francesca
vestita da infermiera. Corriere : “L’ex premier
sotto ‘assedio’ in una camera buia... Dosi
massicce di antinfiammatori e antidolorifici...
disturbi della vista, fastidio della luce e lacrimazione...
un male diventato insopportabile”,
“debilitato fisicamente” anche per l’“assillo del
problema della governabilità del Paese e del
rischio di derive populiste”. Pur con un fil di
voce, l’illustre infermo dichiarava a Libero :
“Non c’è pietà, mi vogliono morto, saranno
soddisfatti solo quando sarò al cimitero”. La
Stampa raccoglieva lo strazio del dott. Zangrillo
(“Nessun incontro per evitare brutte notizie”) e
delle badanti Bergamini-Mussolini-Santanchè
(“gli Ingroia sparsi nelle Procure lo debilitano”
e “vogliono ucciderlo”). Seguiva intervista all’oftalmologo:
“L’uveite è un’infezione comune”
che porta in ospedale solo “in rarissimi casi”.
Tipo alla vigilia delle sentenze. Il Giornale
sosteneva che l’uveite è financo “bilaterale” e il
paziente “si è aggravato”, ma la Boccassini “è
convinta che di quell’uomo non ci si può fidare
neppure se fosse moribondo”. Mancava solo il
prete per l’estrema unzione. Invece è arrivato il
medico. Fiscale. Pure troppo.
Il fatto quotidiano 10 marzo 2013

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