martedì 19 febbraio 2013
provincia di Roma la parentopoli del pd e di Zingaretti
Il concorso dei “figli di”
Ultima grana per il Pd
di Eduardo Di Blasi
L’interrogazione che il senatore Alberto
Filippi, leghista passato con La Destra
di Francesco Storace negli
ultimi tornanti della legislatura,
ha presentato a
Palazzo Madama il 18 dicembre
scorso, per adesso
non ha avuto risposta. Vicentino
di Arcugnano,
classe 1966, il senatore
chiedeva al ministero della
Pubblica amministrazione
dell’incredibile
coincidenza di parenti e
“figli di” che comparivano
in calce alle graduatorie
di due concorsi banditi
dalla Provincia di Roma
nel 2008. Il primo, 15 posti
per “istruttore amministrativo
categoria C”
(stipendio di 1.100 euro al
mese circa) ha tenuto le proprie graduatorie
aperte sino al giugno 2012, consentendo un
contratto a tempo indeterminato a 147 persone.
Il secondo, 20 posti per “operatore di
centro di formazione, categoria B3” (8-900
euro mensili), ha invece scalato la graduatoria
fino alla casella 77. “Tra gli istruttori
amministrativi – leggiamo nell’interrogazione
– figurerebbero Maria Teresa Giuliano,
figlia di un sindacalista della Uil, Sara Fratoni,
figlia della dottoressa Maria Budoni, a
sua volta segretaria del presidente della Provincia
Nicola Zingaretti, Eleonora Formaggi,
figlia di un rappresentante sindacale unitario
(Rsu) della Cgil eletto nella Provincia di Roma,
Valerio Vanzo, figlio del proprietario del
ristorante tavola calda “Bibo Bar”, luogo frequentato
da dirigenti e politici della Provincia,
Marta Loche, figlia del segretario dello
scomparso ex presidente della Provincia,
Fregosi, Carlo Carrino, figlio di un dirigente
della Provincia, Raffaello Toppi, figlio di un
dirigente della Provincia, Eleonora Socci, figlia
di un altro sindacalista della Provincia,
Francesco Zacco, figlio del direttore della
Deas, società specializzata nelle selezioni
concorsuali pubbliche di cui si è avvalsa in
passato la Provincia (in realtà Zacco non è il
figlio, ma proprio il consulente dei precedenti
concorsi ndr. ), Andrea La Spina della
Cimarra, figlio del capo del cerimoniale del
Campidoglio al tempo del
sindaco Walter Veltroni”.
E ancora: “Diana Toscano,
figlia di un sindacalista della
Cgil, Simona Cavallaro,
figlia di un dipendente della
Provincia, Federica Piccini,
figlia di un dipendente
della Provincia, Chiara
Grimaccia, figlia di un ex
dipendente della Provincia,
ed infine Chiara Capitani,
figlia di un dipendente
della Provincia”.
TRA GLI “O P E R ATO R I dei
centri di formazione risulterebbe
di nuovo Marta Loche,
ma anche Andrea Alfarone,
figlio di un componente
della segreteria del consigliere regionale
Bruno Astorre” nonché “numerosi congiunti
di semplici dipendenti della Provincia,
come Valeria Pompi, moglie di un dipendente,
Monica Miriello, sorella di un dipendente,
Alessio Ilari, figlio di un dipendente,
Manuela Pisciarelli, figlia di un dipendente e
sindacalista della Uil, Giorgia Sanetti, figlia di
un dipendente, Olimpia Prosperini, cognata
di un dipendente sindacalista della Cisl”;
A essere chiamato in causa è Nicola Zingaretti,
all’epoca presidente della Provincia
(il concorso fu in verità bandito un paio di
mesi prima del suo arrivo a Palazzo Valentini).
La risposta dei suoi, oggi impegnati nella
campagna del Lazio anche contro Storace,
è la seguente: “Al primo concorso parteciparono
11 mila persone, al secondo 2.528:
dopo i quiz, la prova scritta e l’orale svolto in
forma pubblica, furono selezionati rispettivamente
372 e 326 idonei. La graduatoria è
poi scalata negli anni perchè abbiamo aperto
tre centri per l’impiego nelle università e il
progetto di Porta Futuro. Poi ci sono stati i
pensionamenti. Il risparmio di questa operazione
– affermano – è stato di 6 milioni di
euro” Il fatto quotidiano 20 febbraio 2013
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