domenica 10 febbraio 2013

Landini dopo lo scontro tv
“B. racconta molte balle,
ma almeno ci mette la faccia”

il fatto quotidiano 10 febbraio 2013 Holdi Salvatore Cannavò Maurizio Landini era l’altra sera ospite della trasmissione “Leader” di Lucia Annunziata contro Silvio Berlusconi. Una presenza, a detta di molti, efficace e che ha messo in difficoltà il Cavaliere. Era la prima volta che vi incontravate? Sì, non ho mai avuto relazioni con Berlusconi e mai avuto l'occasione di incontri più o meno formali. È stato un incontro cordiale? Direi molto normale. Lui è arrivato poco prima di cominciare la trasmissione e quindi non c’è stato il tempo per dirsi alcunché. In ogni caso è stato un saluto tra persone civili, sia all'inizio che alla fine della trasmissione. Come ha trovato il “Caimano”? È chiaro che il suo tentativo è quello di presentarsi come l’unica opposizione a Monti e di raccontare un film che non esiste. Poi cerca di fare leva sulle peggiori pulsioni che ci sono in giro, con la promessa di condoni più o meno tombali. Però va riconosciuto che si è presentato in trasmissione da solo. E va riconosciuto che è uno che ci mette la faccia. Sul piano politico non ho sentito nulla di nuovo rispetto a cose già sentite. La favola delle cose non fatte perchè non gliele hanno fatte fare non credo trovi ascolto nel paese. La sua performance televisiva è sembrata particolarmente efficace. Perché? Perché si è parlato di cose concrete, abbiamo posto problemi veri che la gente vive direttamente. In genere con Berlusconi ci si limita a un antiberlusconismo generico oppure a correre dietro le sue dichiarazioni senza soffermarsi sulle sue contraddizioni. Quali sono? Ad esempio il fisco. Sono anni che racconta di aver fatto pagare meno tasse mentre ha fatto condoni e tollerato l'evasione fiscale. Ha aumentato la pressione fiscale sul lavoro dipendente e sui pensionati. Il governo Berlusconi ha poi una piena responsabilità per quanto riguarda i diritti del lavoro. È lui, e il suo ministro Murizio Sacconi, ad aver introdotto l’articolo 8 (che stabilisce per legge il principio di deroga dai contratti, ndr) e la stessa modifica dell'articolo 18, che pure ha realizzato Monti, il governo Berlusconi l'ha perseguita per anni. Penso anche alla pratica degli accordi separati. L'ultimo governo Berlusconi ha avuto un lucido disegno di ridefinizione del sistema degli assetti contrattuali e sociali. Eppure, paradossalmente, sulla violazione dei diritti in Fiat Berlusconi le ha dato ragione. Ha dovuto riconoscere che c’è in atto una vera discriminazione e “da liberale” ha dovuto riconoscere che un lavoratore è un cittadino libero anche nei luoghi di lavoro. Ma, ripeto, l’articolo 8 l’ha ideato il suo governo e nel caso Fiat è stato lui a dichiarare che Marchionne poteva andare dove voleva. Se si riconosce che in Fiat c’è una discriminazione allora occorrerebbe intervenire con un provvedimento legislativo mirato: una legge sulla rappresentanza e l'abrogazione dell'articolo 8. Se Berlusconi ci mette la faccia cosa non funziona nel centrosinistra? Non bisogna correre dietro a Berlusconi. È un errore fare una campagna semplicemente contro di lui oppure rincorrerlo sul suo terreno. Credo che il centrosinistra, che vuole giustamente candidarsi a governare in alternativa a Monti e a Berlusconi, dovrebbe indicare un'alternativa con dei punti programmatici. In giro c’è molta sfiducia e occorre indicare una novità.

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