sabato 1 dicembre 2012

Ilva Taranto: Monti e Clini danno uno schiaffo a giudici e salute

L’Anm: schiaffo ai giudici e pericoli per la salute IL SINDACATO TOGATO: “L’ESECUTIVO SI ASSUME LA RESPONSABILITÀ DI FAR CONTINUARE L’ATTIVITÀ MALGRADO I RISCHI PER I CITTADINI” naziodi Antonella Mascali Èstato pm a Bari e spesso si è occupato di reati ambientali. Ora Roberto Rossi è consigliere togato del Csm. Quando gli chiediamo un’opinione sul decreto legge per l’Ilva non nasconde un disagio istituzionale che lo porta a non usare giri di parole per criticare, da magistrato, la decisione di Palazzo Chigi: “Siamo di fronte a un atto del governo che annulla il provvedimento di un giudice. In una democrazia, in uno Stato di diritto i giudici emettono le sentenze e il legislatore fa le leggi”. Infatti la Procura di Taranto sta valutando se sollevare l’eccezione di incostituzionalità del decreto o il conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato. E il gip Patrizia Todisco scrive che la nuova Autorizzazione ambientale (Aia) per L’Ilva “non si preoccupa del pericolo per la salute”. In conferenza stampa Monti a una richiesta di commento sulla decisione dei giudici di Taranto ha risposto che sono state prese perché non c’era il decreto. “Non non è possibile che il provvedimento di un giudice venga annullato da una legge. Non è pensabile che possa esistere una sorta di autorizzazione a infrangere la legge, ma questo decreto è come se dicesse che l’autorizzazione ambientale data all’Ilva autorizza ad andare contro le norme. Il provvedimento dei colleghi di Taranto è stato emesso dopo gravi violazioni di legge, in particolare il divieto di ledere la salute dei cittadini”. Come lo definirebbe il decreto? “Un provvedimento che viola il principio dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura oltre che i diritti costituzionali dei cittadini”. Al Fatto risponde anche il segretario dell’Associazione nazionale magistrati Maurizio Carbone, pm proprio a Taranto: “Restano forti le perplessità per un decreto legge che annulla provvedimenti della magistratura emessi per prevenire gravi rischi alla salute di una intera collettività”. Come definirebbe la scelta del governo Monti? “Prendiamo atto che il governo si è assunto la grave responsabilità di far continuare la produzione di fronte a rischi per la gente della zona. Vanifica gli effetti di provvedimenti giudiziari emessi esclusivamente al fine di scongiurare un pericolo che non solo è concreto ma è anche attuale per la salute della popolazione di Taranto”. Ora che succede? “Diventa ancora più importante verificare l’ef - fettiva disponibilità della proprietà di investire i capitali necessari per mettere a norma lo stabilimento, così come richiesto sia dalla magistratura che dall’autorizzazione integrata ambientale. Fino a oggi rilevo che la proprietà ha dato solo prova evidente di sottrarsi all’esecuzione di provvedimenti della magistratura (Fabio Riva è latitante, il padre Emilio e il fratello Nicola sono agli arresti domiciliari per disastro ambientale, ndr)” Il fatto quotidiano 1 dicembre 2012

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