giovedì 27 dicembre 2012

Fiumicino vittoria dei poteri forti e pagheranno i soliti noti

Parla di progetto “assurdo”, di “devastazione del territorio”. Il tutto ottenuto grazie a una “p r e ssione mediatica discutibile”. Lui è Esterino Montino, già consigliere regionale per il Pd, ora candidato a sindaco al comune di Fiumicino. Un tempo lontano assunto dalla Maccarese spa “dentro al vivaio, mentre mio padre era fabbro, sempre per la stessa azienda”. Alla fine il governo ha detto sì. Dopo una campagna informativa a dir poco impressionante, discutibile sia in termini di gusto e opportunità. Co ntestualizz i. Penso ai Benetton, proprietari di gran parte dei terreni da espropriare, che comprano intere pagine di quotidiani per sollecitare il progetto. Per fare pressione sull’e s e c u t ivo. Parlano di sviluppo. Ma se ancora non hanno messo in opera le opere previste per il 2006! Opere già finanziate sulle quali chiedono altri soldi. La Maccarese spa è definita l’orto di Roma Ma non solo. Lì viene prodotto gran parte del latte, ma attenzione: nella zona non incidono solo i Benetton, ma anche un centinaio di piccoli e medi produttori che verrebbero spazzati via. Poi parliamo di riserva naturale. Nazionale, direttamente gestita dal ministero, quindi dallo Stato. Voglio vedere come faranno con i vincoli. Il comitato Fuoripista lamenta la totale assenza di dati sull’i nquinamento acustico e sugli indici tumorali. Per forza, nella zona mancano le centraline dedicate agli scarichi degli aerei, oltre a quelle per la rilevazione dei rumori. Non parliamo degli studi sulla sicurezza: zero. In questi anni, la politica tutta, non ha gridato allo scandalo. Due anni fa, come centrosinistra, in Regione abbiamo presentato una mozione contro. Con la Polverini e Alemanno schierati assolutamente a favore. Una mozione più di forma che sostanza. Anche il centrosinistra non è stato così attivo nel denunciare la questione. Pensi che del raddoppio dell’a e r oporto, si parla fin dagli anni 80. Già allora dicevamo che bastava razionalizzare la struttura esistente. Ribadisco: spesso i cittadini coinvolti hanno denunciato una certa solitudine dai rappresentanti nelle istituzioni. Guardi, da certi soggetti, c’è una forte pressione sulla politica, dal livello nazionale a quello locale. Decidono gli imprenditori. Mettono sul campo la possibilità di miliardi di investimenti. Soldi, insomma. Il problema è che è solo una scorciatoia, quando servirebbero strategie mirate e non questa follia che, nel caso, pagheremo tutti. E caramente. al.fer. Il fatto quotidiano 27 dicembre 2012

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