martedì 11 dicembre 2012

Emergenza rifiuti, il ministro Clini: «Commissari per tutta la Regione»

Commissariamento di tutte le procedure di autorizzazione bloccate alla Regione Lazio entro la fine dell'anno e nomine ad acta per intervenire con poteri ordinari sulla gestione dell'intero ciclo dei rifiuti

Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini Commissariamento di tutte le procedure di autorizzazione bloccate alla Regione Lazio entro la fine dell'anno, cioè alla scadenza del mandato del prefetto, e nomine ad acta per intervenire con poteri ordinari sulla gestione dell'intero ciclo dei rifiuti «subentrando alle amministrazioni che non fanno quello che devono». Il ministro all'Ambiente Corrado Clini, ospite al Salone del libro al Palazzo dei Congressi dell'Eur, interpellato sul nodo rifiuti di Roma è tornato a bocciare l'intera gestione del ciclo di smaltimento nonché della successiva fase emergenziale, annunciando però una svolta alla fine dell'anno, quando si concluderà l'incarico del prefetto Sottile, nei fatti non aderente con la linea sostenuta nei giorni scorsi da Alemanno, che aveva chiesto di «estendere i poteri del commissario non solo all'individuazione del sito provvisorio (che per Sottile resta Monti dell'Ortaccio, ndr) ma anche di quello definitivo». Intenzione del ministro, crisi di governo permettendo, è intervenire con più incarichi mirati partendo da un piano operativo che «spero possa evitare di aprire una nuova discarica». Ha spiegato Clini, tra gli altri ai residenti della Valle Galeria che non hanno mancato il dibattito, che «ora dobbiamo commissariare tutte le procedure per le autorizzazioni degli impianti che sono bloccati nella Regione Lazio, di cui abbiamo finalmente la lista, e senza bisogno di fare commissari straordinari ma applicando la legge ordinaria e nominando dei commissari ad acta ritengo di chiudere tutte le procedure di autorizzazione di modo che la frazione umida dei rifiuti di Roma, il 30%, venga separata e trattata fuori». Poi, sul fronte differenziata, puntare sulla «partecipazione diretta delle filiere di recupero perché il ciclo dei rifiuti di Roma diventi un progetto industriale»: il recente accordo firmato col Conai, dice, «non basta, stiamo lavorando perché diventi più attivo». Così, con la «realistica prospettiva» che la differenziata diventi una risorsa, «si potrebbe anche fare a meno di questo secondo stramaledetto buco». In sintesi «noi alla fine dell'anno, quando finisce il ruolo del commissario, subentriamo con poteri ordinari e con commissari ad acta». Una notizia positiva, la fine della logica dell'emergenza, per il residenti della Valle Galeria, da mesi in lotta contro l'ultimazione del sito di Monti dell'Ortaccio: «Il conferimento in discarica del "tal quale" - ha ripercorso Clini le tappe degli ultimi mesi - che per Roma è anche la causa della procedura di infrazione europea, è continuata ad avvenire perché sono state rallentate, per non dire bloccate, le procedure di autorizzazione degli impianti per il trattamento della frazione umida». Da chi?, lo incalzano pubblico e giornalisti: «Da chi ha la responsabilità dell'autorizzazione». Col nuovo anno si riparte da qui.
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Erica Dellapasqua
11/12/2012

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