martedì 20 novembre 2012

“Niente ticket se sei parente della Polverini” scandalo infinito casta pdl Lazio

INCHIESTA NELLA CAPITALE DOPO UNA DENUNCIA AL SANT’EUGENIO: “SALTAVANO ANCHE LE LISTE D’ATTE SA” SOLITI NOTI
Sarebbero stati
favoriti anche
il generale Spaziante
e il vicesindaco
Belviso. Tutto ruotava
attorno a un primario

di Valeria Pacelli
Liste d’attesa non rispettate e visite mediche
gratuite. Sono i privilegi che un primario
dell’Asl dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma
avrebbe concesso a parenti e amici di alcuni personaggi,
come dell’ex governatrice della Regione
Lazio, Renata Polverini, del generale della Finanza
Emilio Spaziante e del vice sindaco di Roma,
Sveva Belviso. È su questo che adesso indaga la
Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo, affidato
al pm Stefano Palazzi, dopo aver ricevuto
una denuncia anonima su questo che viene definito
un “caso di malasanità e di affare truffaldino”.
Perché nella querela si parla anche di forniture
che l’ospedale riceve sempre dalle stesse
favorite aziende.
Il cuore di questo meccanismo è un primario
(non ancora indagato) dalle illustri amicizie.
Grazie a lui la madre di Renata Polverini avrebbe
“usufruito di fisioterapia ad opera del fisioterapista
–riporta la denuncia- costretto a trattare la
donna con i guanti bianchi. La cosa più grottesca
è che il dott. accompagnava poi amabilmente per
tutto l'ospedale la mamma della Polverini”. Così
dopo le polemiche sul soggiorno ad agosto scorso
dell’ex governatrice del Lazio all’ospedale Sant’Andrea,
adesso un anonimo addita la madre includendola
tra chi “usufruisce di servizi pubblici
ospedalieri senza prenotare, senza pagare alcun
ticket solo a carico del contribuente. Si tratta di
analisi del sangue, visite chirurgiche, urologiche,
etc. medicinali ritirati dal reparto di ortopedia e
forniti gratuitamente.”
UN PRIVILEGIO di cui si sarebbe
servito anche il generale Emilio
Spaziante che avrebbe “usu -
fruito di numerosi piaceri in
ambito medico. (..) ll generale o
la sua compagna hanno bisogno
di visite specialistiche, accertamenti
diagnostici.. e il primario
provvede a farglieli eseguire in
tempi brevissimi e senza pagare
alcun ticket. Con il tempo il generale
Spaziante ha chiesto altri
favori per colleghi della GdF.”
Ma il primario in questione sarebbe legato anche
a Sveva Belviso, vicesindaco del comune di Roma,
con delega anche alla Promozione alla Salute. “Il
vicesindaco - continua la denuncia- ha eseguito
ripetutamente analisi e accertamenti sia lei che i
suoi familiari o amici ed il dott. è sempre pronto
ad esaudire ogni richiesta compresa la fornitura
gratuita di medicine prese dalla farmacia ospedaliera
ovviamente gratis. (..) Un altro favore che
fa alla Belviso è quello di mandare alcuni suoi
medici sia del S. Eugenio che del CTO a fare visite
gratuite nei centri anziani di Roma, in questo modo
lei si fa pubblicità”.
Ma nella denuncia si parla anche di forniture. Il
primario in questione acquisterebbe protesi sempre
dalle stesse aziende, favorendole. Come la
Wright, che fornisce protesi anca e ginocchio, o
anche la Biotim, La Aston, La Bone, La Hartmann
e la Hospital World. Ma c’è di più: perché vengono
accettate solo le diagnosi curabili con queste
protesi, tanto che più volte sarebbero
stata improvvisamente
cambiata la lista operatoria, a
discapito di altri pazienti.
Insomma, da una parte i cittadini
vengono rifiutati, dall’altra
c’è chi ha il diritto di prelazione,
senza sborsare un euro. O almeno
sono questo le accuse descritte
nella denuncia che racconta
uno spaccato vergognoso
dell’Italia. Se fosse reale o meno,
lo proveranno i magistrati che
adesso indagano sul caso Il fatto quotidiano 21 novembre 2012

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