sabato 27 ottobre 2012

no Monty day petardi e vernice contro le banche

Roma, sfila il ‘No Monti Day’. Petardi e vernice contro banche

Gli organizzatori della manifestazione contro la finanza mondiale: "Siamo in 150mila". Città militarizzata per il timore dei black bloc, ma tranne un cassonetto incendiato e il lancio di uova e di qualche bottiglia di vetro contro gli istituti di credito lungo il percorso, nessun particolare problema di ordine pubblico

Roma, sfila il ‘No Monti Day’. Petardi e vernice contro banche
”Con l’Europa che si ribella, cacciamo il governo Monti”. E’ questo lo striscione che da piazza della Repubblica ha aperto il corteo No Monti Day, che terminerà a piazza San Giovanni. Ad organizzare la giornata di protesta sindacati, partiti politici, movimenti e associazioni, tutti insieme per dire no alla precarietà, ai licenziamenti e alla disoccupazione. ”Secondo una prima stima siamo 150mila in piazza” hanno detto alcuni organizzatori, secondo cui ”queste politiche stanno devastando interi paesi dell’Europa, i partiti in Parlamento hanno letteralmente calato le mutande davanti a Monti. E’ un esecutivo di banchieri e ricchissimi. E noi siamo in piazza per dire no a questo scandalo”. Il corteo, partito da piazza della Repubblica, attraverserà la città percorrendo via Terme di Diocleziano, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza Esquilino, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, per concludersi a piazza San Giovanni.
”Piazze invase contro la troika. E’ l’Europa che ce lo chiede”. Dietro questo striscione, che raffigura anche dei manifestanti portoghesi, spagnoli e greci, invece, stanno sfilando alcune centinaia di giovani studenti (500 secondo le forze dell’ordine) partiti dall’università La Sapienza di Roma. Gli studenti hanno acceso fumogeni e nel corteo ci sono anche bandiere rosse e del movimento No Tav. Quattro, invece, i pullman organizzati giunti al momento da Napoli.
Sagome in cartone per ricordare le 174 morti per tumore a causa dell’inquinamento ambientale e sopratutto per dire no all’Ilva di Taranto. Questa, invece, la protesta del sindacato Usb di Taranto al No Monti Day. Tra i cartelli esposti dai manifestanti, alcuni dei quali indossano delle maschere dal volto bianco, ‘Verità per Taranto’ e ”Taranto: acciaio per voi, tumori per noi’. “Queste sagome sono qui per ricordare tutte le persone morte finora per tumori causate dall’inquinamento – ha spiegato un manifestante – dobbiamo dire basta a quell’agglomerato di industrie concentrato a ridosso della città. Qui è in ballo la nostra salute”. La delegazione dell’Usb di Taranto sfilerà al corteo dietro lo striscione ‘Vogliamo morire di salute’.
Alla manifestazione si sono unite anche alcune persone disabili per chiedere assistenza domiciliare e assegni di cura. A guidare la loro protesta è il Comitato 16 Novembre Onlus. Tra i cartelli esposti dai manifestanti, che si trovano alla testa del corteo, ‘Più assistenza domiciliare, meno strutture residenziali’, ‘Assegno di cura subio’ e ‘Più fondi alla domiciliarità’. Tra gli altri, inoltre, un cartello con un bastone ed una carota incrociati un punto interrogativo e la scritta ‘No grazie’ con un chiaro riferimento alle affermazioni del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Subito sotto è invece il ministro Fornero ad essere ‘bersaglio’ degli studenti con la scritta ‘Proud to be choosy. Io non mi accontento‘. Sempre sullo stesso cartello sul retro gli studenti chiedono al mondo degli adulti “quand’è che il futuro è passato dall’essere una promessa all’essere una minaccia”. A protestare contro il governo anche i terremotati dell’Emilia, tra cui i cittadini del Comitato Sisma.12. Tra i cartelli esposti, ‘L’Emilia è ancora scossa, diamoci una mossa!’, ‘Emilia sMontiamo le tende e il governo’, ‘Siamo uomini o limoni? Ci avete già spremuto abbastanza’.
Le strade di accesso a piazza della Repubblica sono già state chiuse al traffico per fare posto ai manifestanti. Come disposto dalla Questura, inoltre, le stazioni della metro B Manzoni e San Giovanni sono state chiuse alle ore 14 in previsione della manifestazione. Trentanove le linee bus e tram interessate a deviazioni o limitazioni delle corse. I viaggiatori possono utilizzare le stazioni Vittorio Emanuele e Re di Roma.
Alcune bottiglie di vernice, petardi e bottiglie di vetro sono state lanciate contro la sede Unipol Banca in via Cavour, al passaggio del corteo del ‘no Monti day’. La vernice e i petardi sono partiti dalla parte del corteo occupata da studenti e centri sociali. Sulla stessa banca erano già comparse delle scritte di vernice spray come ‘rapinami’ e ‘Monti e Fornero al cimitero’. ‘Banca rotta piovono sfratti’, invece, è la scritta che è stata lasciata dai manifestanti sulla vetrina della Banca Monte dei Paschi di Siena in via Merulana, dove un writer ha disegnato un black bloc che lancia un sasso. E poi su un foglio la frase di Calamandrei: “Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere”. Stesso copione contro le filiali Unicredit e Intesa San Paolo. Un cassonetto, invece, ha preso fuoco in via dello Statuto, a causa del lancio di un petardo proveniente dal corteo di passaggio su via Merulana. Successivamente, lo spezzone del corteo degli studenti e dei centri sociali, una volta giunto a piazza San Giovanni, ha deviato imboccando via Carlo Felice, una strada non prevista nel percorso della manifestazione No Monti Day. I manifestanti sono decisi ora a sfilare, come hanno spiegato ai megafoni, in un “corteo selvaggio”. Quasi tutti i ragazzi hanno il volto semi coperto. Chi non ha sciarpe o passamontagna copre comunque il viso con i ‘libri’. Qualcuno ha indossato il casco. Tranne questi episodi, nessun problema di ordine pubblico, con il servizio d’ordine interno che ha invitato a proseguire e a non eccedere nello sfregio degli istituti bancari. Un gruppo di manifestanti. Tutta la zona appare blindata, con la presenza di numerosi gruppi di agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa.
I commercianti della zona, interessata dal passaggio del corteo, impauriti dalle voci di una possibile ‘guerriglia urbana’ dei black bloc, hanno deciso di chiudere le loro attività. “Meglio non rischiare – ha commentato un pizzaiolo mentre chiudeva il suo locale – i black bloc sono pericolosi e non vorrei ritrovarmi la pizzeria distrutta”. “Oggi ho lavorato solo mezza giornata – ha spiegato il proprietario dello storico panificio Panella in via Merulana – non sono il solo ad aver preso questa decisione, siamo in tanti, quasi tutti. L’anno scorso diversi negozi sono stati danneggiati, dal fioraio alla profumeria più avanti. Hanno avuto vetri rotti e saracinesche spaccate”.

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