venerdì 19 ottobre 2012

Lazio Polverini e pdl scandalo continuo a comprare le scarpe di lusso con la scorta e contromano

A caccia di scarpe
con l’auto di scorta di Nello Trocchia Renata Polverini, ultimo atto. Dopo il noleggio, un anno fa, dell’elicottero della protezione civile, per inaugurare la festa del peperoncino ora la presidente dimissionaria della Regione Lazio si è concessa il lusso di sfrecciare con la scorta per acquistare delle scarpe nel cuore di Roma. Un degno finale prima dell’uscita di scena con le nuove elezioni. La notizia ieri inonda Facebook e rimbalza sul web: “Era con l’auto blu!”. In un post una ragazza, testimone oculare, racconta la vicenda, che Polverini conferma mettendo una pezza che è peggio del buco: “La mia non è un auto blu bensì – ha replicato Polverini in una nota – un mezzo adibito al servizio tutela con a bordo due agenti di polizia incaricati di garantire al mia sicurezza. Sono costretta, mio malgrado, a chiedere la sospensione del servizio di tutela”. La giovane ha incrociato mercoledì sera l’auto, con vetri oscurati, in via del Corso, a Roma, per un tratto contro mano, direzione piazza Venezia. In pieno traffico serale del centro cittadino, gli automobilisti erano in coda. A sinistra sfreccia una monovolume che si dilegua. Dopo aver rischiato di essere investita, la giovane, in motorino, ha deciso di seguire l’auto fino alla meta. “All’incrocio i vigili fan passare. Allora è la Madonna – commenta sarcastica la ragazza – e la seguo. Dove finisce la storia? Di fronte ad un negozio di scarpe. Chi scende? La Polverini, la quale alle 19.20, corredata di scorta e amichetta bionda, esce dal macchinone per ingresso trionfante da Boccanera a Testaccio. L’urgenza stavolta erano un paio di scarpe”. Scarpe di lusso, modelli griffati, l’ultima moda ai piedi della regina del Lazio scalzata dagli scandali in casa Pdl. La cronaca minuto per minuto finisce qui. Dal negozio, dove la governatrice sarebbe arrivata dopo lo slalom tra infrazioni e divieti, l’imbarazzo è crescente. “È nostra cliente abituale”, assicura, rispondendo alla prima nostra telefonata, una dipendente. Le chiediamo di confermare la visita della governatrice. “Dovete parlare con la titolare”. Richiamiamo. Qualche minuto dopo e il tono è già cambiato. “Non è venuto nessuno qui”. Fine della conversazione. Il Pd chiede il voto immediato, l’Idv annuncia un esposto alla Corte di Conti e alla Procura. Sui muri romani, da ieri, in un manifesto c’è l’epitaffio di un sistema marcio “Frangetta nera, abbi pietà: se semo rotti, facce votà. Il fatto quotidiano 19 ottobre 2012 facce votà”.

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