domenica 21 ottobre 2012

dossier AIA dell'Ilva di Taranto i 10 errori, ecco la patente per inquinare

 http://verdi.it/not2011/item/30627-allilva-la-patente-di-inquinare.html
Le dieci cose che non vanno nell'Autorizzazione Integrata Ambientale
"Le dieci cose che non vanno nell'AIA" (http://verdi.it/images/AIA_conferenza.pdf): questo il titolo del mini-dossier ieri presentato dal presidente dei Verdi Angelo Bonelli (si faccia chiarezza sull'Ilva http://www.angelobonelli.it/category/blog/) durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla quale hanno partecipato anche il Presidente dell'Associazione Peacelink Alessandro Marescotti e la deputata radicale Elisabetta Zamparutti. Proprio durante la conferenza, convocata anche per svelare tutti i regali agli inquinatori presenti nel Ddl Semplificazioni, è stato dato l'annuncio che è stata firmata in Commissione l'Autorizzazione Integrata Ambientale per l'Ilva di Taranto, autorizzazione, approvata in fretta e furia, che non si attendeva prima del tardo pomeriggio.
Tanto per cominciare non è stato dato il tempo alle associazioni di prepararsi e partecipare efficacemente alla procedura, come prevede la direttiva 2008/1/CE: hanno dovuto precipitarsi per preparare dossier lunghi e corposi, alcuni dei quali sono stati consegnati solo stamattina. Come ha fatto la Commissione – si chiede il dott- Pietro Minardi, dell'Associazione Culturale Pediatri di Puglia e Basilicata – ad avere il tempo di leggere tutto questo materiale, di studiarlo, di recepirne, eventualmente, le posizioni? Alle tre di pomeriggio l'AIA era già pronta all'uso: consentire all'Ilva di continuare a inquinare...
La cosa più eclatante è l'assenza, nell'Autorizzazione appena approvata, dei dati sugli eccessi di mortalità nell'area di Taranto e Statte dello studio S.E.N.T.I.E.R.I che, lo ricordiamo, è uno studio ufficiale prodotto dall'Istituto Superiore della Sanità, che il governo possiede già da marzo (ma che non ha reso pubblico), che è stato recepito dalla Procura di Taranto e che costituisce una delle motivazioni principali che ha indotto il GIP a ordinare lo stop immediato dell'area a caldo dell'Ilva. "Proprio quello che doveva essere il cuore" di questa procedura, ha aggiunto Alessandro Marescotti, è assente, smentendo clamorosamente anche chi diceva che l'ordinanza del GIP sarebbe stata recepita nell'AIA: non si trova alcun raffronto fra le tabelle della Procura e quelle dell'AIA. In quanto ai dati sulla mortalità il presidente dei Verdi ha chiesto nuovamente al governo spiegazioni sulla mancata presentazione dei dati aggiornati dello studio, che dovevano uscire il 12 ottobre e ha invitato la Procura di Roma ad accertare l'eventuale presenza di comportamenti omissivi da parte delle autorità dal momento che «lo studio SENTIERI è ancora nei cassetti dei Ministri Balduzzi e Clini».
Ha preso la parola durante la conferenza anche Annamaria Moschetti, presidente dell'Associazione culturale Pediatri di Puglia e Basilicata, che ha coordinato i numerosi studi sul latte materno nell'area di Taranto e Statte che hanno accertato la presenza di piombo e altri veleni nel latte e nelle urine. Un fatto drammatico – ha sottolineato la pediatra – accertato e dimostrato da evidenze scientifiche.
Altra questione delicata è l'assenza del riferimento alle "migliori tecnologie in assoluto" che, previste dall'art.8 del Dlgs 59/2005: "se ne terrà conto" era stato detto, ma non è così. La questione è stata sottolineata anche dalla deputata radicale Elisabetta Zamparutti che ha definito il provvidemento un' «AIA poliziesca» e che ha assicurato azioni di pressione in Parlamento contro la norma "ad aziendam" contenuta nel ddl Semplificazioni, contro cui sarà necessario ricorrere anche per via sovranazionale per bloccare quella che non ha esitato a definire una «strage di legalità» che sta producendo una «strage di popoli».
I limiti a molte emissioni diffuse e fuggitive della nuova AIA, inoltre, non sono vincolanti ma puri e semplici "parametri conoscitivi", con valore informativo, i parchi minerali rischiano di rimanere scoperti altri tre anni, la riduzione della produzione è un bluff (perchè ridurre da 15 a 8 milioni di tonnellate/anno se a 15 non si è mai arrivati in realtà e anche con soli 4 tonnellate si superavano comunque i limiti?) e non è prevista alcuna installazione di impianti nuovi, che sostituiscano quelli esistenti e inquinanti.
Scarica il PDF "Le dieci cose che non vanno nell'AIA" (http://verdi.it/images/AIA_conferenza.pdf)

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