giovedì 20 settembre 2012

discarica Borgo Montello ricerca dei fusti tossici, amnesie, costi, dubbi tanti, certezze nessuna


Molto interessante com’era nelle anticipazioni del vice sindaco Cirilli il tavolo della trasparenza di questa mattina sugli scavi nella discarica di Borgo Montello nel comune di Latina, all’interno dell’invaso Szero, per la ricerca dei fusti tossici. Anzitutto per la presenza del Prof. Marco Marchetti dell’INGV (istituto nazionale geofisica e vulcanologia) che si è presentato con orgoglio definendosi uno dei maggiori esperti in materia per competenza, esperienza, passione dato che è un ambientalista che spesso collabora con Legambiente e con le forze di Polizia e Magistratura. Ha spiegato con una lezione magistrale quindi semplice e chiara come si fanno le indagini per la ricerca di materiale ferroso per trovare masse metalliche interrate riconducibili ai famosi fusti tossici. Ha confermato che dai suoi studi precedenti le possibilità di trovare tali fusti erano molto basse nella vasca Szero. Tutte confermate naturalmente le dichiarazioni dei verdi e degli ambientalisti: non è stato effettuato lo scavo (per quantità, dimensioni in pianta, profondità) come da progetto e ne ha spiegato i motivi. Anche se è probabile che le masse metalliche scandagliate siano state tutte asportate (30 copertoni, con la relativa armatura in ferro e il famoso muretto, una recinzione) nelle zone di cui all’anomalia A e B, non si può escludere che al di sotto vi siano altre masse metalliche (nell’anomalia A è difficile perché avrebbero raggiunto il fondo della discarica) e lo si scoprirà solo dopo aver nuovamente riempito le buche e rifatti i sondaggi. Solo oggi è arrivato il responso dell’istituto privato di analisi del terreno che si tratta solo di rifiuti urbani e non speciali. Gli enti ufficiali di controllo confermano, come l’analisi del terreno che è quasi meglio di una normale discarica… insomma mancano solo le primule e le violette. Tornando agli scavi rimane l’anomalia più grossa la C che il super esperto Marchetti esclude trattarsi di fusti bensì di una discarica con particolare concentramento di metalli (per esempio vasetti, scatolette, pentole, ecc.).  Molta partecipazione, come la volta scorsa, rappresentate le varie aziende interessate, diversi cittadini. Non sembrava ci fossero amministratori (tranne Cirilli e Stefanelli) e soprattutto brillava l’assenza dell’opposizione vera o presunta. Dal verbale della commissione comunale sulla trasparenza (http://www.giorgiodemarchis.it/wp-content/uploads/2012/09/verbale_commissione_trasparenza_fustitossici.pdf) chi oggi era presente al tavolo si è reso conto la scarsa conoscenza degli amministratori sull’argomento. Letteralmente preso in contropiede il prof. Marchetti dalle dichiarazioni sui fusti tossici tritati come risulta dai verbali. Comunque secondo il prof. Marchetti se i fusti sono stati effettivamente tritati non si trova nulla di tutto ciò ne dagli scavi né tanto meno dalle indagini dell’INGV… Quindi ancora una volta un esperto famoso e preparato conferma che non c’è nessuna certezza. Ancora più interessante la risposta dello stesso esperto sulla probabile presenza di fusti tossici nella discarica. Intanto potrebbero stare ad una profondità elevata che non sarebbe rilevata dai metodi di sondaggio, poi la probabilità dice che potrebbero stare sotto altre masse metalliche per essere “nascoste”  e ingannare la strumentazione. Poi i fusti potrebbero stare dove in tanti dicono (invasi S2 e S3, B, ex Ecotecna…). Per fare un confronto su quanto potrebbero costare questi sondaggi sugli altri invasi il Professore ha dichiarato che quelli sull’invaso Szero sono costati circa 3.500 €. Facendo un calcolo di massima con meno di 100 mila euro si poteva fare (ma non è stato fatto né alcuno sembra interessato a farlo) un sondaggio su tutta la discarica. Considerati che sono stati stanziati oltre 800 mila € per tali operazioni che l’appalto non arriva a 500 mila c’è tutto il margine di risparmio per effettuare tali sondaggi. Come mai nessuno ci ha pensato? Singolare anche l’amnesia del vice sindaco che (presente all’audizione in regione a luglio quando è stato affermato il particolare non certo di poco conto) non ricordava del particolare dei fusti tritati, eppure risulta anche dai verbali.  Bisogna invece riconoscere al vice sindaco che:  1) se gli scavi sono in corso gran parte del merito è la sua per le ricerche, le informazioni, l’allarmismo suscitato, l’aver ottenuto un importante e sostanziale finanziamento; 2) che lui ha riportato le istituzioni a occuparsi di Borgo Montello dopo che se ne erano allontanate per 15 anni; di continuare con il tavolo tecnico comunque vadano gli scavi per far luce su altri aspetti della discarica; 4) aver promosso l’istruttoria pubblica di variante sulla discarica; 5) aver promosso un confronto pubblico aperto a tutti anche se gli altri amministratori erano impegnati altrove. Certo mentre scoppia il caso commissioni ed eventuale spreco di denaro pubblico al comune di Latina, mentre l’ennesima vergogna dello scandalo pdl della regione Lazio tra festini e ruberie varie sapere che nemmeno un centesimo è arrivato dalla Regione (che doveva finanziare l’intera opera) per questi scavi lascia libero ogni cittadino alla sue considerazioni. Riportiamo il comunicato ufficiale dell’amministrazione che, guarda caso, dimentica i fusti tritati, dimentica le certezze, i costi e le amnesie…http://www.icittadini.it/index.php/polis/1640-latina-montello-discarica-in-commissione

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