lunedì 25 giugno 2012

acqua pubblica, De Monaco attacca acqualatina e Cusani, gestore incoerente

De Monaco attacca l’ultima idea dell’azienda e di Cusani il caso
Gestore incoerente
«Sono loro i morosi, il debito è di 78 milioni di euro»
L’ENNESIMA posizione incomprensibile
di Acqualatina e del presidente
dell’Ato 4 Armando Cusani, decisi a
non pagare il Consorzio di Bonifica
dell’Agro Pontino per le attività svolte
negli ultimi anni, dimostra
il «doppiogiochismo
» del gestore
del servizio
idrico.
E’ questa l’opinio -
ne del comitato cittadino
Acqua Pubblica
Aprilia che,
tramite il portavoce
Alberto De Monaco,
sottolinea come
il gestore - ora moroso
- chiede comprensione.
Quella
stessa comprensione
che non ha mai
avuto con i cittadini
morosi negli anni
passati. «Acqualatina
sta facendo il coro
unanime insieme
a l p r e s i d e n t e
dell’Ato4 che straparla
per i Comuni
senza averne titolo e
a ll ’Otuc che dovrebbe
lavorare
nell’interesse generale
dei cittadini -
spiega De Monaco -
dicendo che non paga
più perché altrimenti rischia di
fallire. Il fatto interessante però è tutti
questi soggetti hanno sempre accusato
i cittadini che difendono legalmente i
loro diritti di essere dei beceri morosi.
Questo dimostra la loro faccia tosta. E’
come se il bue desse del cornuto
all’asino».
Per De Monaco infatti gli atti approvati
da Acqualatina dovrebbe garantire
buone entrate. E dunque non si comprenderebbero
le scuse addotte dai
vertici della società per spiegare il
mancato pagamento nei confronti dei
servizi offerti dall’ente consortile.
«Dal piano tariffa 2011 era un previsto
un introito per il gestore di 68 milioni
e 116 mila euro per
35 milioni di metri
cubi d’acqua venduti
- continua il portavoce
del comitato in
difesa dell’ac qu a
pubblica. Pari ad
una tariffa reale media
di 1,915700 euro
a metro cubo. Invece
il gestore nel consuntivo
ha fatturato
un introito di 73 milioni
e 552 mila euro
per 36 milioni e 806
mila metri cubi
d’acqua venduti. Per
una tariffa reale media
di 1,9998342 euro
a metro cubo, ovvero
una tariffa molto
più alta di quella
concessa dall’Ato.
Tutto ciò a copertura
degli esosi costi di
gestione».
Malgrado ciò il gestore
è moroso nei
confronti di diversi
enti. «Se sommiamo
- continua De Monaco
- i canoni non
pagati ai consorzi, i canoni di concessioni
e le rate dei mutui per gli impianti
non pagati ai comuni e le penali non
pagate come riduzione agli utenti, ci
accorgiamo che i debiti ammontano a
78 milioni e 666 mila euro». Latina Oggi 25 giugno 2012

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