giovedì 17 maggio 2012
nucleare Giappone, moratoria rimozione combustibile da Fukushima
APPELLO PER UNA MORATORIA NUCLEARE IN GIAPPONE E PER L'IMMEDIATA
RIMOZIONE DEL COMBUSTIBILE NUCLEARE DALL’IMPIANTO DI FUKUSHIMA
Con questo appello intendiamo rompere il muro di silenzio che, fuori dai
confini giapponesi, circonda la catastrofe di Fukushima. L’attuale
governo giapponese guidato dal premier Noda ha, di fatto, rinnegato la
volontà espressa dal suo predecessore dopo quella catastrofe di far
uscire il Paese dalla dipendenza dall’energia nucleare: ma nell’opinione
pubblica il dibattito è fortissimo e l’opposizione al nucleare cresce.
Sul piano internazionale si vuol far credere che gli incidenti sono
stati di poco conto, che la situazione è sotto controllo e le
conseguenze per la popolazione giapponese sono minime.
Ma la situazione è completamente diversa:
nei tre reattori funzionanti al momento dell’incidente la quantità di
combustibile fuso, che nell’Unità 1 è fuoriuscito da vessel, è superiore
a quella fusa in tutti gli incidenti precedenti, ed è assolutamente
incontrollabile. L'affermazione che sia stato raggiunto lo "spegnimento a
freddo" dei reattori danneggiati è priva di senso, in quanto tale
definizione è riferibile solo ad un nocciolo integro, mentre i noccioli
delle unità 1, 2, 3 risultano parzialmente o totalmente fusi, con
perdita dei parametri di controllo tale per cui non si può escludere che
possano riacquistare localmente configurazioni critiche con ripresa
della reazione a catena.
La situazione delle piscine del combustibile esausto non è stata risolta
e con il ripetersi di scosse sismiche di notevole intensità rischia di
provocare un nuovo incidente dalle conseguenze gravissime e
imprevedibili, anche a causa dello stoccaggio addensato delle barre. Un
gruppo di esperti dell’Ufficio di Gabinetto giapponese ritiene probabile
che nei prossimi anni possa avvenire un terremoto di grado 9 nella
faglia oceanica e uno tsunami con onde di altezza eccezionale che
colpirebbero non solo la centrale di Fukushima, ma anche molte altre.
Nella regione Nord Est del paese la situazione rimane estremamente
preoccupante. La gravità della contaminazione radioattiva, sulla quale
le autorità giapponesi hanno esercitato fin dall’inizio degli incidenti
un cover-up, non accenna a diminuire. Sono migliaia le persone sradicate
per sempre dalla loro terra (comprese quelle trasferite, anche di
propria iniziativa, dalla zona inquinata di Fukushima), che hanno
perduto il lavoro e le prospettive per il futuro e vivono in
un’incertezza drammatica.
Al contrario il governo giapponese minimizza la gravità della
contaminazione, ha alzato la soglia della contaminazione per i bambini e
si dimostra molto più preoccupato del ripristino della normalità
apparente che di salvaguardare la salute dei cittadini.
Il 5 maggio scorso anche l’ultimo dei 50 reattori nucleari in esercizio
commerciale del Giappone, si è fermato per le periodiche revisioni (che
quest’anno riguardano anche test e adeguamenti conseguenti agli
incidenti di Fukushima) senza che ciò abbia pregiudicato la fornitura di
energia elettrica al paese. Si apre ora una partita decisiva perché a
fronte della volontà del governo e dell’industria nucleare di riattivare
le centrali quanto prima, si sviluppano forti opposizioni delle
popolazioni.
Riteniamo che questi problemi non riguardino solo il Giappone, ma
l’intera comunità internazionale e pertanto chiediamo alle autorità
giapponesi
di non riattivare i reattori nucleari attualmente fermi;
di intervenire urgentemente per estrarre e trasferire le barre di
combustibile dalle piscine gravemente danneggiate.
di provvedere immediatamente, anche se tardivamente, all’evacuazione dei
bambini dalle zone contaminate.
di favorire l’istituzione di un’autorità interdisciplinare e
internazionale sotto l’egida dell’Onu per risolvere la situazione di
Fukushima, data l’incapacità dimostrata dalla Tepco nella gestione
dell’incidente.
FIRMA L'APPELLO
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dG8xRndsTEtsS2pNdlFNYWxxb21TeWc6MQ
Primi
firmatari:
Harumi Matsumoto
Yukari Saito
Chie Wada
Angelo Baracca
Massimo Bonfatti
Marcello Buiatti
Ernesto Burgio
Giulietto Chiesa
Giorgio Ferrari
Antonietta Gatti
Patrizia Gentilini
Ugo Mattei
Stefano Montanari
Giorgio Nebbia
Giorgio Parisi
Paola Pepe
Adriano Rizzoli
Roberto Romizi
Alex Zanotelli
Monica Zoppè
Alberto Zoratti
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento